Compagnia di Teatro di innovazione, sperimentazione, infanzia e gioventù
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Sas proas de sa Cantone ‘e Flora

Al Teatro Ferroviario di Sassari, sabato 4 e domenica 5 febbraio alle ore 20,30

testo di Stefano Flore da “Sa Cantone ‘e Flora” di Bartolomeo Serra
regia di Pier Paolo Conconi
con Giommaria Manunta, Daniela Pinna,
Franco Castia, Vanni Dau, Luca Imperio, Maria Rosaria Soro.
Disegni coreografici e scene di ballo a cura dell’Associazione Folkloristica San Luigi di Tissi.
scenografia di Fabio Loi
disegni di Liliana Cano.
costumi di Nadia Imperio.
scenotecnica “Progetto Palco”.
luci di Paolo Palitta
fonica di Michele Grandi.

La lingua e la cultura sarda sono i caratteri distintivi della nostra identità, investire sul patrimonio della nostra storia, delle nostre tradizioni e della nostra espressività, linguistica e antropologica, è un impegno d’onore e d’orgoglio che come Botte e Cilindro intendiamo rivolgere, nelle forme teatrali, a chi è consapevole del valore speciale delle nostre radici e soprattutto alle nuove generazioni, che sappiano apprezzare e custodire la tradizione, senza aver paura di farle convivere con le innovazioni profonde e continue del nostro tempo.
Trasferire( non meccanicamente) la poesia nel teatro è una di quelle operazioni audaci dove si pongono a confronto e si combinano i linguaggi diversi della tradizione e della contemporaneità, ed è quello che abbiamo provato a fare con un’operazione che vuole essere la prima di un nuovo e costante percorso di ricerca dedicato ai poeti ed alla poesia sardi, con l’utilizzo quasi esclusivo della lingua sarda: il poeta Bartolomeo Serra è il primo a cui abbiamo dedicato il nostro primo spettacolo, grazie alla fama del suo componimento “Sa Cantone ‘e Flora”, noto e rinomato in tutta la Sardegna per la particolare vicenda di amore e odio, dalla fine dell ‘800 a tutto il ‘900.
Ovviamente non intendiamo sostituire la poesia con il teatro e metterci al posto dei poeti, la nostra operazione drammaturgia ha l’unico scopo di riavvicinare il pubblico al piacere della conoscenza della nostra tradizione, utilizzando il teatro per suscitare curiosità e rinnovato interesse per i poeti e la poesia, che mantengono intatta la loro autonomia artistica.
L’Amministrazione di Tissi ha scelto di appoggiare concretamente il nostro progetto sulla poesia ed è per questo che ha ospitato nel paese, a dicembre, un’anteprima dello spettacolo “Sas Proas de sa Cantone ‘e Flora”, (con l’interpretazione principale di Giommaria Manunta, che è nato e vive a Tissi, e con il coinvolgimento artistico di gruppi e persone del paese) e si presta ad accogliere in prima esecuzione tutti gli altri allestimenti che seguiranno.
Lo spettacolo dal titolo “Sas proas de sa cantone ‘e Flora” è una libera invenzione teatrale che utilizza la vicenda biografica e poetica di Bartolomeo Serra in modo da poterla rappresentare sul palcoscenico. Scritto da Stefano Flore, si fonda sulla famosa poesia del poeta Bartolomeo Serra, il cui sottotitolo recita significativamente “S’amore cambiadu in odiu”.
Il testo riporta di fatto l’episodio drammatico e controverso dell’amore del poeta per una ragazza di Tissi, dapprima apparentemente ricambiato e quindi negato dalla stessa, per il quale rifiuto il Serra si vendicò dileggiando ed esponendo al pubblico ludibrio la povera malcapitata.
L’intenzione dell’opera concepita dal Flore ritiene, in antitesi, di dover operare un risarcimento nei confronti della dignità offesa, se non addirittura sottratta, alla protagonista, permettendo una rilettura della vicenda in un’ottica nuova e che prenda le distanze dalla gretta visione maschilista che se ne diede all’epoca dei fatti e che per molti anni a venire brutalmente caratterizzò la vicenda agli occhi della conoscenza popolare.
Messa in scena a cura de La Botte e il Cilindro, in coproduzione con i Bertas. Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Tissi.